Musica Araba

الـمــوسـيـقـى الـعـربـيـة

Arghoul

Strumento tipico della musica popolare rurale (Sha’abi) d’Egitto, l’arghoul è senza dubbio lo strumento a fiato più antico del panorama musicale egiziano La sua voce è molto lirica ma poco sonora e per questo tradizionalmente è presente nell’orchestra di rababah, la cui voce non copre quella dell’arghoul al contrario di ciò che accadrebbe con l’orchestra di mizmar, strumenti molto sonori.

arghoul

Si compone di due canne, legate fra loro o incollate o attaccate con la cera, munite di ancia, delle quali una può produrre una sola nota, e quindi fa da basso continuo, mentre l’altra è provvista di 7 fori che permettono la produzione della melodia.

La canna che fa da bordone si chiama ‘ardiyya (dal temine arabo ‘ard, terra). Per produrre melodie in diverse scale musicali, esistono strumenti di diversa misura e il musicista può modificare il tono della nota bordone applicando alla canna una prolunga di diversa misura, fino a due metri di lunghezza. Si suona con la tecnica della respirazione circolare: il musicista incamera aria nelle guance che spingerà nello strumento durante l’inspirazione, in modo da non interrompere mai il flusso dell’aria in uscita. Questa tecnica, usata anche per suonare il Mizmar, rende il suono simile a quello di una cornamusa. Simili strumenti si trovano in varie zone del Mediterraneo: si pensi alle launeddas sarde o al mijwiz libanese.

Esistono tre tipi di arghoul: l’«arghoul as-sghir», o arghoul piccolo, il «rorhma» di misura intermedia, e l’«arghoul al-kebir», o arghoul grande, che, data la sua dimensione, è molto difficile da suonare, e perciò sta scomparendo dal panorama musicale.

Il futuro dell’arghoul è oggi molto incerto: l’ultimo grande maestro di arghoul, Mustafa Abd al-Aziz, che suonava con i Musicisti del Nilo, portando in tutto il mondo il suono di questo meraviglioso strumento è morto nel 2002.

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